L’economia della Danimarca

Se la settimana scorsa abbiamo parlato dell’economia della Svezia, oggi parleremo della sua “vicina di casa”, la Danimarca. Anch’essa si configura infatti come una moderna economia di mercato, particolarmente orientata allo sviluppo del settore terziario (servizi).

Ecco gli argomenti che tratteremo:

Il settore primario

Per quanto riguarda il settore primario, storicamente molto importante è stata l’agricoltura, che viene sviluppata con mezzi all’avanguardia.

Dall’ottocento, a causa della crisi del prezzo dei cereali, parte basilare dell’economia danese all’epoca, è stato potenziato l’allevamento del bestiame, potenziato poi nel novecento. L’allevamento è ad oggi gestito da grandi aziende, con tecniche moderne.

Il settore secondario

Come il settore primario, anche l’industria è particolarmente avanzata.

Settori particolarmente prolifici sono quello energetico (il paese esporta in maniera estremamente profittevole parte dell’energia che produce) e quello dei prodotti alimentari.

La produzione elettrica è data in maniera rilevante dallo sfruttamento dell’energia eolica. Nel 2015 essa ha coperto, da sola, circa il 42% del fabbisogno nazionale, portando la Danimarca ad essere una delle nazioni più virtuose per quanto riguarda le energie rinnovabili.

In media, il paese produce il 140% dell’energia rispetto al suo fabbisogno nazionale. I suoi acquirenti principali, per quanto riguarda il suo surplus, sono Svezia, Norvegia e Germania.

Occupazione/Disoccupazione

economia disoccupazione danimarca

Come possiamo vedere dal grafico, la Danimarca si configura ad un livello “mediano” per quanto riguarda il tasso di disoccupazione delle economie baltiche.

Se infatti la sua disoccupazione è nettamente inferiore rispetto a quella svedese (anche se, come la Svezia, la disoccupazione nella nazione è aumentata nettamente dopo il 2008, senza poi riuscire a tornare ai livelli pre-crisi), rimane incomparabile rispetto a quella dell’altra sua “vicina”, la Norvegia.

I piani statali per l’economia

Per quanto riguarda la bilancia commerciale del paese, il quadro è decisamente positivo: la Danimarca ha infatti un interessante surplus commerciale, ed il suo debito estero rasenta lo zero.

Storicamente parlando, il sistema del lavoro nazionale è estremamente sindacalizzato (circa il 75% dei lavoratori scegli di iscriversi ad uno dei sindacati). Le organizzazioni fanno per lo più parte di un vasto sistema coordinato, anche se sempre più lavoratori (per lo più giovani) stanno scegliendo di non iscriversi a nessun sindacato.

La media di ore lavorative è poi cresciuta rispetto al periodo pre-crisi economica, e ciò ha generato un generale malcontento.

L’arrivo di un grande numero di lavoratori dal sud dell’Europa e da zone in crisi economica ha costretto poi il Governo ad abbassare il sistema di sussidi e tutto il welfare in generale. Il tema ha causato diversi dibattiti piuttosto accesi nel paese.

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