La PBOC attacca, lo yuan resiste?

La Cina sta attaccando lo yuan su più fronti, costringendo le banche a tener moneta nei propri forzieri, spingendo così al rialzo i tassi di interesse. Rabobank Group, Natixis e Barclays pensano ad un crollo dello yuan, sostenendo che le riserve indeboliranno le finanze della Cina.

Rabobank al momento è quella con la vision più ribassista,infatti secondo un’indagine di Bloomberg, 45 analisti vedono un calo del 15% quest’anno. La Cina ha bisogno di una svalutazione una tantum di almeno il 15%, invece di una svalutazione controllata nel corso del tempo.

I responsabili politici cinesi stanno camminando sul filo del rasoio tra il tasso di cambio più orientato al mercato dopo le qualifiche da parte del Fondo monetario Internazionale e frenare il declino per evitare deflussi di capitale.

I funzionari governativi sono tornati sui loro passi e hanno negato verbalmente i cali drastici che potrebbero avvenire nei prossimi mesi, per quanto riguarda la svalutazione della moneta.

Il premier Li Keqiang, venerdì ha promesso un tasso di cambio “stabile” e ha dichiarato che non ha alcuna intenzione di stimolare le esportazioni attraverso la svalutazione della moneta. Han Jun, vice direttore dell’ufficio del gruppo dirigente centrale per gli affari finanziari ed economici, ha dichiarato che chi scommetterà contro lo yuan avrà esito negativo.

yuan

Lo yuan scambiato a Hong Kong ha guadagnato l’1.05% la scorsa settimana, lo 0,3% più debole del suo tasso di riferimento di Shanghai. Il divario si è chiuso con un un record del 2,3% il 6 gennaio.

Orsi esteri sullo yuan

Gli hedge fund che scommettono contro lo yuan sono:

  • Emerging Sovereign Group di Carlyle Group (americano)
  • Omni Partners (Regno Unito)
  • Odey Asset Management (Regno Unito) è salito del 14% nei primi 12 giorni di gennaio, spazzando via tutte le sue perdite dell’anno scorso

Il costo del denaro dello yuan è aumentato nel mercato interbancario di Hong Kong, dopo che la PBOC ha dichiarato che imporrà rapporti di riserva sullo yuan. All’inizio della settimana a Hong Kong, il tasso interbancario offerto è salito a 370 punti base, ovvero dell’11,9% nella giornata di ieri. Comunque rimane ancora in calo del 34% rispetto la scorsa settimana.

Secondo Barclays, gli alti tassi offshore sono in contrasto con l’obiettivo della Cina di incrementare l’utilizzo globale dello yuan, e questo potrebbe attirare capitali dal continente.

Dennis Tan (uno stratega sede a Singapore di Barclays) ha dichiarato:

Si tratta di misure a breve termine e non abbiamo cambiato le nostre opinioni. Non credo che i tassi off-shore sullo yuan rimarranno alti per troppo tempo e questo porterà ad un deprezzamento. Ogni azione nuova è in conflitto con un gli ordini dati precedentemente.

La PBOC ha venduto una quantità record di valuta estera nel mese di dicembre, più di due volte rispetto a qualsiasi mese precedente. Il rapporto pubblicato questa notte, ha mostrato che l’economia cinese è cresciuta del 6,9% l’anno scorso, il minimo dal 1990. La crescita della produzione industriale ha rallentato a un ritmo del 5,9% in dicembre, dal 6,2% del mese precedente.

Fonte: Bloomberg

1 Comment

Il FMI ha deciso di includere lo Yuan nel paniere delle monete da riserva valutaria. La decisione aumenta il prestigio della moneta cinese ma cosa cambiera veramente?

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