Le riforme di Renzi: quali i risparmi per gli italiani?

Le dichiarazioni di un Primo Ministro hanno sempre ampia risonanza nel paese cui appartiene, ed ancor più sono discusse quando hanno un riflesso diretto sulle tasche degli abitanti del loro paese.

L’ultima dichiarazione di Matteo Renzi, essendo lui Capo del Governo italiano e trattando di una ipotetica riduzione delle tasse, è stata ovviamente discussa e oggetto di numerose critiche.

Le critiche al piano Renzi

Numerose le critiche provenienti da altri partiti: per alcuni i tagli sono “le solite bufale elettorali”, altri rivendicano invece di aver già proposto (e attuato) nella loro legislazione le stesse identiche riforme.

Sensibili poi i dubbi avanzati da quella sempre più famosa minoranza PD, che sostiene l’impossibilità di mantenere le promesse del Premier Matteo Renzi, insostenibilità riassunta dalla topica domanda “Dove troviamo i soldi?

La risposta non è ancora provenuta, anche se Renzi ha assicurato che “i soldi ci sono”.

Nel frattempo, la Uil ha effettuato uno studio, per stimare quanto i cittadini risparmieranno da un’ipotetica abolizione della TASI, anche se ha ricordato che, senza questa tassa, i più debilitati saranno i comuni: ben 4.6 miliardi dovranno infatti essere loro restituiti, o rischieranno di trovare le loro casse vuote.

IL RISPARMIO PER I CITTADINI

A parte questo, la Uil ha stimato che il risparmio medio per cittadino sarà di circa 200 euro, stima che è stata resa fattibile dal Servizio delle Politiche Territoriali, che ha effettuato rilevazioni nei nostri 106 capoluoghi di provincia.

L’SPT è andato oltre, stimando il risparmio medio nei comuni in 180 euro, mentre nelle città capoluogo la spesa diminuirà mediamente di 230 euro.

I più beneficiati saranno gli abitanti di Torino (con un risparmio di 403 euro medi a famiglia), seguiti da Roma (391€), Siena (356€) e Firenze (346€).

Più sfortunati gli abitanti di altre regioni (che probabilmente, d’altronde, non avevano aliquote così pesanti di TASI): ad Asti si salveranno solo 19€, ad Ascoli Piceno 46€ e 51€ a Crotone.

Guglielmo Loy, segretario generale di UIL, tiene però a recisare che il taglio non dovrà andare ad esclusivo sfavore dei comuni, che si vedranno sottrarre, come già detto, poco meno di 5 miliardi. La gran parte dei fondi derivava poi dal reddito generato dalle prime case: solo 800 milioni versati per la copertura fiscale di altri immobili.

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