Oggi parliamo di lavoro. Abbiamo visto tempo fa come l’occupazione sia prima cresciuta (ne abbiamo parlato nel seguente articolo: “Calo disoccupazione, ma i contratti a tempo indeterminato?“), subito dopo l’istituzione del cosiddetto Jobs-Act, e poi ridiscesa, tra le critiche diffuse delle opposizioni (e di questo abbiamo ne discusso nel seguente articolo: “L’occupazione cala dopo la svolta positiva“).
Sono usciti ieri i nuovi dati Istat sull’argomento. Alcune notizie sorprendono, altre, come sempre, ci amareggiano.
Più donne capi di famiglia
Se fino a qualche tempo fa la donna metteva il pane in tavola grazie alla sua abitudine di apparecchiare la tavola, oggigiorno le donne che “portano il pane a casa” sono una percentuale sempre più rilevante.
Secondo i dati Istat, cresce la percentuale di famiglie in cui l’unico membro ad avere un’occupazione è la donna: secondo l’Istituto accade nel 12.9% dei casi, pari a 2 milioni e più di 400 mila famiglie.
Per dare un’idea di quanto la percentuale sia aumentata, nel 2008 il numero di donne uniche occupate in una famiglia era del 9.6%.
Italiani sempre più istruiti
Dato questa volta più che positivo, è il livello di istruzione media della popolazione italiana: quest’anno il 35.6% dei giovani italiani ha quantomeno un diploma di scuola superiore.
I laureati sono invece pari al 12.7% del totale (anche se nelle donne questa percentuale aumenta salendo al 13.5%).
In tutta Italia, i possessori della sola licenza elementare tra gli over 64 sono pari a quasi il 60% del totale, ma questa percentuale scende drasticamente sotto il 2% tra i giovani tra i 15 e i 19 anni. Tra i giovani le più istruite sono le donne, mentre la situazione si ribalta col crescere dell’età.
Gli alunni stranieri sono poi 800 mila, e compongono poco meno del 10% del totale degli studenti. Tra questi, più della metà di loro che attualmente frequenta scuole di primo o secondo grado desidera continuare gli studi fino a iscriversi all’università.
Più occupazione? Sì, ma solo se sei over 55
L’Istat informa anche di un aumento dell’occupazione per i lavoratori oltre i 55 anni pari all’8.9%. In termini numerici, questa fascia di lavoratori ha aumentato la quota di occupazione di circa 320 mila posti.
Sconfortanti sono invece le notizie che riguardano i più giovani: gli under 25 si sono visti tagliare 46 mila posti di lavoro (quasi 5 punti percentuali), mentre gli under 35 hanno visto un calo dell’occupazione di quasi il 3% (pari a quasi 150 mila posti di lavoro).
Disoccupazione: una spirale da cui è sempre più difficile uscire
Altra notizia sconfortante è quella che riguarda il tempo medio necessario per trovare un nuovo lavoro: il periodo in cui “si è alla ricerca” tende infatti ad aumentare sempre più.
Il tempo medio di ricerca di un’occupazione è infatti pari a 24.6 mesi, cioè più di due anni.
Ancora peggio va per chi è alla ricerca di un primo impiego: dovrà aspettare almeno 34 mesi prima di trovarne uno, in media.
E tu, cosa pensi del mercato del lavoro, oggi come oggi?Ritieni possibile un miglioramento della situazione a breve?
FONTE: ansa