Contribuenti e paradisi fiscali, una storia mai nata?

Nelle settimane precedenti abbiamo parlato a lungo dell’iniziativa Ocse di punire con un complesso sistema di sanzioni internazionali che costringesse tutti quei paesi comunemente conosciuti come paradisi fiscali ad abbandonare la loro condotta poco trasparente a favore di una maggiore collaborazione.

Tutto questo, in effetti, ha veramente portato alla stipula di accordi di trasparenza tra i paesi che di solito importano capitali e quelli che, invece, vedono ingenti capitali uscire dalla legalità per sparire nell’indichiatato.

Abbiamo anche spiegato come il sistema costruito dall’Ocse, pur non essendo coercitivo, abbia potuto funzionare, grazie all’intensa collaborazione da parte di tutti gli stati occidentali.

Come assicurarsi che anche i singoli contribuenti non siano tentati dai paradisi fiscali?

Gli stati hanno pensato anche a questo, istituendo una serie di obblighi per i contribuenti che scelgono ugualmente di depositare parte dei loro capitali in paesi elencati nelle liste dell’Ocse (ad eccezione della nera, vuota).

In particolare, tutti coloro che lavorano in partita Iva ed effettuano una qualsiasi transazione verso qualcuno che risiede in uno dei paesi all’interno delle liste Ocse è tenuto a dichiarare. Ad esempio in Italia le operazioni principali da dichiarare sono:

  • Cessioni di beni, acquisti e prestazioni di servizi effettuati da e verso soggetti UE
  • Importazioni ed esportazioni di beni
  • Prestazioni di servizi rese verso soggetti extra-UE e fornite da soggetti extra-UE
  • Prestazioni di servizi rese
  • Prestazioni di servizi acquistate

Rimangono esenti da questi obblighi i soggetti che non lavorno in partita Iva e coloro che rientrano all’interno della categoria dei contribuenti minimi. In ogni caso, sono possibili tutta una serie di comunicazioni successive alle transazioni sotto obbligo di segnalazione in modo da rimediare all’eventuale errore fatto.

Nel caso invece di mancate comunicazioni, omissioni, frodi o altre azioni contrarie a quanto stabilito dalla legge, sono previste sanzioni di differenti importi. Più le sanzioni sono consistenti o reiterate, più la somma si innalzerà.

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