L’economia della Nuova Zelanda

Il paese di cui andremo a parlare è nato come fondamentalmente agricolo, anche se dagli anni ’80 ha scelto di sviluppare il settore secondario e terziario. A partire dallo stesso periodo il governo ha scelto di abbandonare il protezionismo iniziale, per poter deregolamentare il mercato.

Ciò ha portato alla crescita economica, ma anche ad un aumento della disoccupazione. Attualmente la Nuova Zelanda è al 63° posto per PIL e potere d’acquisto e si configura come una moderna economia di mercato.

Ecco gli argomenti che tratteremo:

Il settore primario

L’agricoltura è una importante fonte di ricchezza per la nazione, anche se solo il 7% del territorio è dedicato alla coltivazione. Le fattorie neozelandesi sono tra le più produttive al mondo, ed anche se sono tendenzialmente di dimensioni modeste, sono un esempio di ecologia ed efficienza.

Le colture più importanti sono quelle cerealicole (principalmente composte da frumento, orzo e mais) e quelle frutticole. La Nuova Zelanda è famosa per l’esportazione mondiale di kiwi.

Molto sviluppato è l’allevamento; la nazione deve buona parte del suo PIL alla lana di pecora e al latte bovino.
La Nuova Zelanda è una delle poche nazioni al mondo a non impiegare fertilizzanti azotati.

La viticltura è invece ancora in fase di sviluppo.

Il settore secondario

Nello stato mancano grandi risorse minerarie, anche se esistono giacimenti di rilievo di ferro, oro e rame.

Settori di una certa importanza sono il chimico, il petrolchimico e il metallurgico,  anche se le industrie più importanti sono quelle legate al settore agroalimentare e quelle che producono beni di consumo (industrie tessili e meccaniche in primis).

Centrali idroelettriche, termiche e geotermiche assicurano la fornitura energetica al paese.

Occupazione/Disoccupazione

economia

Come vediamo dal grafico, anche la Nuova Zelanda ha subito pesantemente lo scoppio della crisi del 2008, passando dal  3% al 7%. Negli ultimi anni, tuttavia, il governo è riuscito a riabbassare i tassi di disoccupazione, riportando il tasso intorno al 5%.

disoccupazione nuova zelanda 2

Nell’ultimo periodo, in particolare, la disoccupazione si è riabbassata vertiginosamente, passando in soli 3 mesi dal 6 al 5.3%.

I piani statali per l’economia

La morfologia del territorio è fondamentalmente aspra, ed ostacola lo sviluppo delle telecomunicazioni come delle reti ferroviarie; in compenso il trasporto aereo è ben sviluppato e di ottimo livello.

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