Oggi parleremo di un’economia non propriamente europea, anche è strettamente legata a quella del Vecchio Continente: l’economia russa.
Tutti noi conosciamo la Russia come lo stato più esteso al mondo e che si trova geograficamente (e politicamente) a cavallo tra Europa ed Asia.
Molti sanno anche che, politicamente parlando, la Russia è diventata un rivale da non sottovalutare per il leader politico mondiale tradizionale, gli USA.
Putin ha portato infatti il suo paese a schierarsi come il principale antagonista degli Stati Uniti; sia per quanto riguarda gli interessi economici che quelli geopolitici.
Per quanto riguarda l’economia del paese, essa si configura come abbastanza sviluppata , che vanta enormi risorse naturali (soprattutto nel campo energetico). Il suo PIL nominale è al 15° posto nella classifica mondiale.
Ecco gli argomenti che tratteremo:
L’economia russa
Il settore primario
Fondamentale per il paese è il cosiddetto “triangolo fertile”, cioè il territorio compreso tra il Mar Baltico e il Mar Nero; in cui sono concentrate la maggior parte delle coltivazioni.
I prodotti principali sono avena, orzo, frumento, segale e patate (utilizzate anche per la fermentazione della vodka); tutti prodotti per cui la Russia è il maggior produttore mondiale. Vengono coltivate anche barbabietole da zucchero, ortaggi vari, semi di girasole e miglio. Piuttosto sviluppate le coltivazioni di mele, pere e ciliege.
La Russia è ricca anche di aree boschive, anche se in molti casi sono lontane dalle zone abitate e quindi difficilmente sfruttabili. Molto diffuso il legno di larice, che richiede costose lavorazioni per essere adatto alla vendita.
Al contrario della silvicoltura, la pesca è fondamentale per il paese, che si qualifica come il 4° paese al mondo. Principali sono le produzioni di aringhe e sardine, anche se famoso ed apprezzato è anche il granchio della Kamchatka.
Il settore secondario
La Russia possiede ampie risorse minerarie; basti pensare che più del 30% dei metalli e del carbon fossile al mondo si trovano in territorio russo.
Come abbiamo già accennato, la Russia possiede anche ampie risorse energetiche, in particolare per quanto riguarda il petrolio (di cui è il principale produttore) e il gas naturale (che in parte arriva anche a noi).
Questi beni, insieme al legname, costituiscono circa l’80% delle esportazioni della Russia; anche se sono presenti anche altre risorse, come ad esempio il tungsteno, il nichel, il cobalto, il rame.
Sono poi presenti numerosi materiali preziosi come oro, argento e diamanti (principalmente estratti in Kamchatka).
Occupazione/Disoccupazione
Non è facile trovare informazioni attendibili sul tasso di disoccupazione russa.
Eurostat non presenta dati per il 2015, mentre Indexmundi ci offre solo dati per il 2013, anno in cui la disoccupazione era pari al 6%.
Fonti meno attendibili asseriscono come, nel 2014, la disoccupazione nel paese fosse addirittura inferiore (pari al 5.4%); anche se secondo Repubblica, solo un paio di giorni fa, ha annunciato come il tasso di disoccupazione nel paese abbia superato la soglia del 10%.
I piani statali per l’economia
Sebbene finora la nostra analisi sia stata fondamentalmente positiva, non possiamo dimenticare che il paese ha problemi piuttosto pressanti da risolvere.
Per prima cosa, il tasso di disoccupazione in aumento indica un problema latente che deve essere risolto prima di raggiungere dimensioni tragiche.
In secondo luogo, sebbene l’economia del paese sia fondamentalmente cresciuta nell’ultimo periodo, essa non si è sviluppata in tutto il paese allo stesso livello: la regione di Mosca è cresciuta molto di più del resto del paese. D’altro canto, anche la distribuzione disomogenea della ricchezza è un problema pressante.