30 aprile 2014: giorno storico per l’economia americana, poiché in questa data la commissione che stabilisce la politica monetaria della Fed ha deciso di tagliare l’acquisto di bond del paese di 10 miliardi.
Questa manovra si colloca all’interno di un’intensa politica di “tapering” attuata dalla banca statunitense (la FED), riducendo gli aiuti all’economia degli USA dai preventivati 85 miliardi a “solo” 45 miliardi di dollari, divisi tra 5 miliardi impiegati in buoni del tesoro ed il restante ammontare in obbligazioni garantite da mutui.
Questa decisione è stata influenzata, probabilmente, dall’uscita dei dati sul Pil del primo trimestre del 2014: gli USA hanno infatti avuto un incremento del prodotto interno lordo nettamente inferiore all’aumento atteso (hanno realizzato uno 0.1% contro un aumento preventivato tra 1.1 e 2.6%). Questo può aver influenzato il mercato e in principale modo l’USD/JPY?
Le reazioni del USD/JPY
Come ha reagito di fronte a questa notizia l’USD/JPY?
Siamo in particolare interessati ad analizzare l’andamento del cambio USD/JPY, poiché il Giappone è uno dei paesi che si sta riprendendo più velocemente dalla crisi che imperversa ormai dal 2008.
Il 30 aprile, data di diffusione della decisione della Fed, il cambio USD/JPY era pari a 102.56.
Il giorno successivo il dollaro perde nettamente valore rispetto allo yen in maniera piuttosto repentina: a fine giornata, infatti, il cambio si attesta pari a 102.22. In appena una giornata la moneta del nuovo continente ha perso uno 0.34 rispetto alla moneta giapponese.
Il crollo del dollaro americano, però, non si arresta così in breve termine: esso infatti continua a perdere valore in maniera continua fino al nove maggio, data in cui il cambio USD/JPY si attesta pari a 101.59.
Nonostante l’andamento fortemente a sfavore della moneta degli USA sia innegabile, è però doveroso notare come in questo periodo ci siano stati anche dei picchi (alcuni più flebili di altri) in controtendenza: il secondo giorno di maggio infatti il cambio USD/JPY registra un lieve rialzo (risulta infatti pari a 102.27); mentre è decisamente più corposo il recupero che attua l’8 maggio: passa da un 101.69 del giorno precedente a 101.87.
Nonostante ciò, è tuttavia innegabile che il Pil americano cresciuto meno delle attese e la decisione della Fed di continuare con i tagli al sostegno economico abbiano inciso pesantemente sui mercati monetari, producendo un rilevante deprezzamento del dollaro, per lo meno contro la valuta asiatica.
La parola a te come sempre, secondo te una volta fermati gli aiuti il dollaro e l’USD/JPY hanno risentito di questa frenata? Raccontacelo con un commento a questo articolo!
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