Grecia: ancora l’accordo non si trova, di chi è la colpa?

“Il governo greco resta fermo sulle sue posizioni. Abbiamo fatto sforzi enormi e dolorosi per arrivare ad un accordo fattibile, ora la palla è nel campo delle istituzioni”

Dopo una intera nottata passata a negoziare per trovare un accordo gli i vertici dell’Eurogruppo, questa è la dichiarazione del portavoce di Atene. Al vertice erano presenti il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem, il presidente del fondo salvastati Regling, il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis, Pierre Moscovici, commissario europeo per gli affari economici e, ovviamente il ministro greco dell’economia, Varufakis.

Nonostante presenze di altro calibro, il summit si è protratto tutta la notte di mercoledì, e ieri sono ricominciati alle 6 del mattino.

Tsipras non vuole scendere a compromessi

Che Alexis Tsipras non sia disposto a concedere molto ai vertici europei (e soprattutto al Fondo Monetario Internazionale, che ancora aspetta notizie su quanto gli è dovuto) è stato subito chiaro: già verso l’ora di pranzo di ieri, infatti, è stato chiaro che l’accordo non sarebbe stato facile da raggiungere.

Secondo il leader di Atene, “i creditori non accettano alcune proposte greche”. L’ostruzionismo dei creditori, in particolare, è riferito alla proposta nazionale di congelare il debito onde evitare il default. Ovviamente, il FMI non è della stessa idea, e non ha nessuna intenzione di accettare la proposta.

Christine Lagarde, direttrice del Fondo, d’altra parte sembra piuttosto conciliante: d’altro canto, tiene a precisare che “occorre che le misure proposte dalla Grecia siano credibili, non si può costruire un programma sulla sola promessa di una migliore raccolta delle imposte”. Nessuna (ulteriore) dilazione ai pagamenti, quindi, finché non saranno presentate misure più realistiche.

Tsipras, d’altronde, rivendica di diritto le misure compensative richieste, visto che esse sono sempre state concesse agli stati in difficoltà: così è stato infatti per Portogallo e Irlanda.  “Questo atteggiamento può solo significare due cose: o non vogliono l’accordo o sono al servizio di interessi specifici in Grecia”.

La risposta dell’Europa alla Grecia

L’Europa non accetta però le critiche greche senza ribattere: “Le posizioni prima dell’incontro con Tsipras sono ancora lontane su molti punti. Ieri non ci sono stati molto progressi” ha affermato un funzionario dell’UE.

Il suo commento è stato confermato da Dijsselbloem, che ha precisato quanto “ci sia ancora molto lavoro da fare”.

L’europa ha anche precisato come la ristrutturazione del debito non sia accettabile da parte dell’Europa e non verrà discussa in questo summit perché non è, al momento, compresa nel piano di salvataggio. La Grecia continua però ad insistere affinché sia aggiunto al programma, ricordando come anche essa abbia già concesso molto, sopratutto in materia pensionistica.

E tu, ritieni che la Grecia abbia fatto abbastanza per scampare al default?

FONTE: Repubblica

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