Continuano le peripezie della Grecia.
Dopo il NO che ha vinto al referendum con un ampio vantaggio, a Tsipras non è rimasto altro da fare se non tornare a trattare con l’Eurogruppo, visto che ad Atene serve una nuova iniezione di liquidità, non solo per permettere di nuovo alle banche di erogare contanti, ma anche per pagare le scadenze del governo, tra cui le pensioni e gli stipendi statali.
Il piano Grecia, attualmente, non è molto variato rispetto a quello precedente al referendum: esso consiste nel proporre un nuovo piano di riforme, più moderato rispetto a quello proposto dall’UE la settimana scorsa, per ottenere nuovi aiuti dal fondo Salva Stati permanente (ESM).
Ieri il nuovo ministro delle finanze greche (Varoufakis si è dimesso per consentire un buon fine delle trattative), Euclid Tsakalotos, ha scelto però di non sottoporre ai colleghi ministri una proposta scritta (desiderio di tutto l’Eurogruppo), bensì solo un’indicazione sommaria delle intenzioni del paese.
Le richieste della Grecia e i pareri altrui
Anche se non è stato presentato un vero e proprio piano durante la riunione, la Grecia ha iniziato già ad avanzare alcune richieste, che sono le seguenti:
- In primo luogo, il premier Tsipras ha chiesto unprestito ponte da conferire entro 48 ore, per poter subito far fronte ai sopracitati debiti in scadenza. L’importo richiesto è di quasi 7 miliardi di euro.
- Secondo Tsakalotos l’Eurogruppo ha tutta la volontà di dare un’altra chance al paese, cosa che tra l’altro incoraggia caldamente anche il premier americano Obama.
Di tutt’altro parere invece la cancelliera Angela Merkel, che prima ancora dell’inizio del summit ha chiarito come, per ora, non ci siano le basi per riavviare un vero e proprio negoziato.
Barack Obama sembra invece volere fortemente questo nuovo accordo, e nella serata di ieri ha infatti telefonato al premier Tsipras, esprimendo la sua speranza in una ripresa a breve dei negoziati. Il presidente americano ha incitato l’UE ad essere costruttiva, nonostante le difficili premesse da cui si parte.
Sarà anche l’influenza del presidente russo, il quale nelle ultime ore sta facendo sudare freddo l’europa e in particolar modo l’America. Perché questo? Semplice, troppi interessi commerciali in ballo che fanno tremare Obama, anche se solamente Putin al momento ha teso una mano di conforto alla nazione ellenica, ecco perchè già nella giornata di lunedì ha voluto incontrare il primo ministro greco.
E tu, concordi con Obama (in una risoluzione veloce) o preferiresti che l’Unione Europea non aiutasse più la Grecia?
FONTE: ANSA