La Fed alza i tassi di interesse ma è il rialzo più aggressivo dal 1994

Di fronte all’inflazione più alta degli ultimi 40 anni, la Federal Reserve ha ancora una volta acceso il fuoco, compiendo il suo passo più aggressivo nel tentativo di frenare l’inflazione. Il Federal Open Market Committee (FOMC) ha deciso all’unanimità di aumentare l’intervallo target per il tasso sui fondi federali da 1,50 a 1,75, con ulteriori aumenti dei tassi che sembrano inevitabili.

L’aumento più importante della FED

L’aumento di 75 punti base segue un aumento già aggressivo di 50 punti base a maggio e segna il più grande passo al rialzo dal 1994.

“Noi alla Fed comprendiamo le difficoltà che l’inflazione sta causando”, ha affermato il presidente della Fed Jerome Powell in una conferenza stampa dopo la riunione del FOMC. “Dal punto di vista del nostro mandato del Congresso per promuovere la massima occupazione e la stabilità dei prezzi, il quadro attuale è evidente : Il mercato del lavoro è estremamente teso e l’inflazione è troppo alta”, ha affermato Powell.

Dall’ultima riunione di maggio, “l’inflazione ha sorpreso ancora una volta al rialzo, alcuni indicatori delle aspettative di inflazione sono aumentati e le proiezioni per l’inflazione quest’anno sono stati notevolmente rivisti al rialzo”, ha aggiunto, spiegando perché il Comitato ha deciso di aumentare il suo tasso di riferimento anche più dei 50 punti base precedentemente previsti. E stanno arrivando altri aumenti.

Allo stato attuale, Powell si aspetta una base di 50 o 75 aumento di punti alla prossima riunione del FOMC di luglio, che porterebbe l’aumento totale a 2,00-2,25 punti percentuali quest’anno, cosa che sembrava impensabile solo pochi mesi fa.

Le ultime proiezioni fatte dai membri del FOMC indicano che anche quella non sarà la fine, però. La proiezione mediana del punto medio dell’intervallo target appropriato alla fine di quest’anno è ora del 3,4%, in aumento rispetto a una proiezione di marzo dell’1,9%.

Gli aumenti dei tassi potrebbero continuare nel 2023, con la proiezione mediana dei membri del comitato aumentata al 3,8% per la fine del 2023, dal 2,8% di marzo.

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