Mario Draghi e l’Euro, cosa sta accadendo?

I trader stanno perdendo la loro fiducia nelle capacità di Mario Draghi di indebolire l’euro. Il presidente della Banca centrale europea ha ribadito almeno quattro volte dall’inizio di settembre, che è disposto a espandere l’offerta di moneta (QE) per stimolare l’economia, ma l’euro ha risposto in tutt’altro modo in questo periodo, guadagnando l’1,8% nei confronti del dollaro.

Tutto questo è in contrasto con quello dichiarato prima dell’inizio del programma. Quando il capo della BCE, ha detto a maggio 2014, che è stato “comodo” un allentamento monetario, questo si è rivelato un punto di svolta.

Da quel momento la valuta del vecchio continente è crollata, ma adesso le principali 16 banche mondiali hanno rivisto le loro previsioni sull’euro la scorsa settimana, infatti la metà prevede un rialzo mentre le altre continuano a rimanere ferme o indecise sul da farsi.

mario draghi

Mario Draghi e la sua strategia

Secondo Philip Shaw (capo economista presso la londinese Investec Plc), il quale ha rivisto le sue previsioni di fine anno passando da 1,08 a 1,06 di inizio settembre, ha dichiarato:

La grande debolezza dell’euro si è verificata mentre la BCE stava parlando di un possibile allentamento quantitativo, ma questa non si è riscontrata quando è iniziato il QE.

Mentre Mario Draghi e i suoi colleghi sono stati attenti a non dire che stanno deliberatamente prendendo di mira il tasso di cambio con i loro 1,1 trilioni di euro, il programma di acquisto di obbligazioni, dovrebbe portare ad un euro più debole e questo aiuterebbe sia l’economia, sia la crescita e sia l’inflazione.

Abbandonando la Parità

Secondo Georgette Boele (stratega con sede ad Amsterdam presso ABN Amro Bank NV) il quale ha rivisto la sua stima del cambio euro dollaro da 1$ (situazione di parità) a 1,12, ha dichiarato:

Quando si ottiene uno step-up con il QE, il quale dovrebbe spingere il cambio euro dollaro verso il basso per un po’, ma non al di sotto degli 1,10 di nuovo, questo può far solamente dire che la parità potrebbe non vedersi più

Mario Draghi e i suoi colleghi comunque sembrano destinati a ricevere a breve un promemoria, dove gli ricorda che a loro serve una valuta più debole, per combattere l’inflazione.

Secondo alcuni modelli economici della banca centrale, suggeriscono che un calo del 5%  nel tasso ponderato dell’euro può stimolare la crescita economica dello 0,3% e l’inflazione dello 0,5%.

Mario Draghi ha detto durante la riunione del Fondo monetario internazionale a Lima la scorsa settimana, che la BCE è pronta a utilizzare tutti gli strumenti a sua disposizione per aiutare l’economia della zona euro.

Possibile Shock Valutario?

Jane Foley di Rabobank International, vede l’euro in zona 1,09 entro la fine dell’anno, in linea con il consenso del mercato, anche se questo è maggiore della stima di 1,06 fatta a metà anno.

Questo ci fa capire come il tutto sia molto incerto in questo periodo dell’anno.

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