In un periodo come questo, in cui in televisione e sui giornali non si sente parlare d’altro che della crisi attuale, è ovvio dedicarsi con attenzione alle novità che accadono nel nostro paese.
Per questo motivo ci siamo spesso dedicati alle novità di cronaca, come quando abbiamo parlato della sentenza della Corte riguardo la riforma Fornero sulle pensioni (nel caso non vi ricordaste l’articolo, trovate tutte le informazioni “Le pensioni non si toccano“).
Allo stesso modo, ci siamo impegnati per capire cosa sia davvero il Def che tanto ha fatto parlare nel periodo in cui era attesa la sua approvazione (se volete rinfrescarvi la memoria, potete rileggere l’articolo: “Il DEF è arrivato: accontenta davvero tutti?“).
Oggi, dopo aver studiato il documento di Economia e Finanza ed aver esaminato le novità sulle pensioni (ed anche sul lavoro) parliamo invece di un’altra faccia della stessa medaglia.
Lavoro, pensioni, prestiti e mutui: un unico sistema
Se infatti il miglior modo per uscire dalla crisi che imperversa ormai dal 2008 è, come ha più volte detto il premier Renzi, rilanciare il mondo del lavoro e renderlo più competitivo (oltre ovviamente ad assicurare un’equa pensione), un modo per misurare come le riforme di cui abbiamo già parlato abbiano influito sul paese è controllare l’andamento dei Mutui e dei Prestiti.
Le novità di aprile
Sono da poco usciti i dati della Banca D’Italia sugli accadimenti di aprile: secondo l’Istituto, infatti, nel quarto mese dell’anno i prestiti o mutui rivolti al settore privato sono diminuiti dell’1.4%. La stessa identica diminuzione percentuale era stata registrata anche a marzo.
In particolare, i mutui rivolti alle famiglie sono diminuiti dello 0.2% (a marzo erano diminuiti dello 0.3%), mentre quelli rivolti alle imprese sono scesi di un ben più consistente 2.2%. Questo singolo dato fa già di per sé molto riflettere.
Una diminuzione delle richieste di finanziamento privato può voler dire molte cose: innanzitutto, può indicare l’inaccessibilità dei mutui ai privati, a causa di tassi di interesse troppo gravosi per rendere i prestiti convenienti o a causa del rifiuto degli istituti di concedere denaro ai privati.
In questo caso, i prestiti alle famiglie sono sì in calo, ma sono calati di uno 0.1% in meno rispetto a marzo. Questo può indicare un inizio di inversione di tendenza, indicata anche dal tasso medio di interesse pari al 2.86% in aprile, contro il 2.95% del mese precedente.
Al contrario, sembra che le imprese non siano incoraggiate a richiedere prestiti, visto il dato fortemente negativo (che le imprese non desiderino ottenere un prestito sembra improbabile). D’altronde, il tasso di interesse sui finanziamenti per le società di importo superiore al milione è stato pari al 3.13%, contro il 3.09% di marzo.
Hai provato anche tu a richiedere un mutuo? Quale è la tua opinione sull’argomento?
FONTE:ANSA