Pensioni: Ok per l’UE, no per CIGL e M5S.

Attenzione: giovedì 21 maggio per tutto il giorno parteciperò come pubblico all’evento ITForum di Rimini e potete seguire l’evento attraverso il nostro account twitter FXTradingPratico o attraverso l’hashtag #ItForum2015.

Abbiamo già parlato del problema della mancata indicizzazione delle pensioni dovuta alla riforma Fornero. In particolare, del problema causato dalla sentenza della Corte Costituzionale e della sua decisione riguardo il particolare passo della riforma: incostituzionale. (Per i problemi che ha dovuto affrontare il governo, dai un’occhiata all’articolo: “Le pensioni non si toccano!“)

Il Governo ha ovviamente dovuto correre ai ripari, visto che quei soldi risparmiati ora erano da versare nuovamente a chi spettavano.

Le reazioni sul tema pensioni

L’Unione Europea

Il premier Renzi è stato categorico: “Non è possibile restituire tutto a tutti” ha affermato, esponendo poi il piano del governo: l’indicizzazione mancata sarebbe stata restituita solo a coloro la ci pensione non superi i 3000 euro lordi.

Anche se queste idee hanno fatto molto discutere, soprattutto l’opposizione e i sindacati, l’Unione Europea ha agito in controtendenza, approvando il piano che Renzi ha sottoposto alla Commissione.

“Sulla base dell’annuncio del governo la valutazione della legge di stabilità effettuata dalla Commissione, basata sulle nostre stime economiche di primavera, resta invariata”, si legge nel testo di risposta di Bruxelles. “Una valutazione finale dell’impatto sul bilancio del decreto legge, in vista degli impegni italiani sul Patto di stabilità, sarà fatta quando avremo il testo ufficiale”.

Il ministro del Lavoro

Anche il ministro Poletti ha commentato il decreto: “siamo riusciti a superare le criticità che abbiamo ereditato dalla Legge Fornero”.

Allo stesso modo, ha saputo anche come giustificare il tetto massimo di 3000 euro entro cui avverranno i risarcimenti: “il numero dei pensionati che saranno coinvolti in questa vicenda sono la stragrande maggioranza, poi c’era e c’è il tema dell’equilibrio dei conti pubblici previsto anche dalla stessa Costituzione”.

Per quanto riguarda i possibili ricorsi, invece, ha spiegato che il punto di partenza dovrebbe essere ora il nuovo decreto sulle pensioni. Con il nuovo decreto “correttivo”, ha continuato, le regole del gioco sono cambiate: d’altronde questo aveva chiesto la Corte Costituzionale e questo il Governo ha fatto, in modo (secondo Poletti) più che esauriente.

La CIGL

I sindacati non hanno decisamente cambiato la loro linea iniziale sulle pensioni, visto che hanno definito il decreto “un inizio”. Non è infatti né sufficiente né conclusiva. Molto altro lavoro sarà necessario.

Queste le dichiarazioni di Susanna Camusso, che poi ha tenuto a precisare come il problema fondamentale stia nella enorme differenza tra le cifre a suo tempo prelevate e quelle ora restituite.

Il Movimento 5 Stelle

Beppe Grillo non ha intenzione di abbandonare il suo stile colorito, visto che definisce il decreto Poletti “un lassativo”.

“La Consulta – dice sul suo blog – è stata chiara. I pensionati devono essere rimborsati integralmente. Il bonus Poletti ti restituisce meno di quanto dovuto e ti fa credere che sia persino un favore”.

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