La situazione greca è in fermento.
Ieri mattina i rappresentanti di quella che ultimamente viene definita in maniera sprezzante “troika” sono giunti nella capitale ellenica. Perché?
Cosa sta succedendo ad Atene?
Per essere ricoperti di insulti da persone che non hanno mai visto, che non hanno nessuna intenzione di danneggiare. E con questo non intendo dire che non succederà, intendo dire che non è ciò che loro vogliono.
Perché il motivo per cui sono giunti ad Atene non è danneggiare l’uno o avvantaggiare l’altro. Il loro unico scopo è fare il loro lavoro: vigilare su delle manovre che il governo ateniese ha scelto di adottare.
E’ stata una scelta, e non un obbligo. Se siete interessati a questo argomento vi invito a leggere il mio articolo dedicato all’argomento qualche settimana fa: “Cari greci, la colpa del vostro debito non è dell’Ue, ma vostra“.
Per questo motivo, ritengo che bisognerebbe sempre ricordarsi che quelle persone, che oggi sui social sono state così pesantemente insultate, non stanno facendo altro che il loro lavoro.
Gli insulti ai commissari
I quattro commissari sbarcati ad Atene sono persone, con delle identità. E per questo motivo possono sentirsi ferite dall’opinione altrui, soprattutto quando essa esprime solamente disprezzo e sfregio.
Mi riferisco in particolare a Delia Velculescu. Inviata dal Fondo Monetario Internazionale, accusata solo perché romena (ed in parte perché donna), nell’ordine, di essere un vampiro, di voler il sangue di tutti i greci e di voler “succhiare la linfa vitale di tutta la nazione” e di essere la diretta discendente di Dracula. I social l’hanno comunemente definita “Draculescu”.
L’isteria di massa e il volersi accanire contro i vertici, contro i poteri forti, colpevoli della crisi, è un sentimento più che naturale e giustificato; ma non per questo è giusto.
Accusare una persona qualificata e brava nel suo lavoro (la Velculescu ha già guidato altre operazioni prima di questa, l’ultima nel 2012 a Cipro) è inutile quanto sciocco.
Soprattutto se la persona che si sta insultando non ha colpa alcuna con la situazione attuale.
FONTE: ANSA