Statement BCE Gennaio 2016: Draghi accende la speranza

Riparto con il mio appuntamento mensile con gli statement delle principali banche mondiali, come sempre inizia quella del vecchio continente con le parole del presidente della BCE: Mario Draghi.

Vediamo questo mese quali sono state le sorprese che il mercato ovviamente ha già scontato, ma che a te possono servire per farci un’idea futura sulle possibili scelte.

Se ti sei perso lo statement BCE di dicembre o non ti ricordi cosa diceva, non esitare a rileggerlo.

Statement BCE

Analizziamo per “paragrafi” quello che viene detto dal presidente della BCE.

Politica Monetaria

bce

Come sempre riassumiamo il tutto per punti, per rendere chiaro quello che viene detto nello statement: 

  • La BCE ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse di riferimento e ci attendiamo che il loro livello resti pari o inferiore a quello attuale per un prolungato periodo di tempo.
  • Per quanto riguarda le misure non convenzionali di politica monetaria, gli acquisti di attività procedono in maniera regolare e continuano ad avere un impatto favorevole sul costo e sulla disponibilità del credito a imprese e famiglie.
  • Esaminando l’evidenza disponibile a inizio 2016, è chiaro che le misure di politica monetaria che hanno adottato da metà 2014 stanno funzionando. Ne consegue che gli andamenti dell’economia reale, l’erogazione del credito e le condizioni di finanziamento hanno registrato un miglioramento e hanno rafforzato la capacità di tenuta dell’area euro ai recenti shock sull’economia mondiale.
  • Le decisioni adottate a inizio dicembre di estendere gli acquisti mensili netti di attività per 60 miliardi di euro almeno fino alla fine di marzo 2017 e di reinvestire il capitale rimborsato sui titoli giunti a scadenza finché necessario sono state del tutto appropriate. Esse daranno luogo a un significativo apporto di liquidità aggiuntiva per il settore bancario e rafforzeranno le nostre indicazioni prospettiche sui tassi di interesse.
  • Sarà quindi necessario riesaminare ed eventualmente riconsiderare l’orientamento di politica monetaria nel corso della prossima riunione, che si terrà a inizio marzo, quando si renderanno disponibili le nuove proiezioni macroeconomiche, riguardanti anche il 2018.

Analisi Economica

BCE II

Come sempre riassumiamo il tutto per punti, per rendere chiaro quello che viene detto nello statement: 

  • Nel terzo trimestre del 2015 la crescita del PIL in termini reali dell’area euro è stata confermata allo 0,3% sul periodo precedente, sostenuta principalmente dai consumi privati, mentre il contributo negativo delle esportazioni nette ha agito da freno.
  • La domanda interna dovrebbe essere ulteriormente sorretta dalle misure di politica monetaria e dal loro favorevole impatto sulle condizioni finanziarie, nonché dai precedenti progressi sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali.
  • Secondo la BCE, tuttavia, la ripresa economica dell’area continua a essere frenata dalle prospettive di crescita contenuta nei paesi emergenti, dalla volatilità dei mercati finanziari, dai necessari aggiustamenti dei bilanci in diversi settori e dalla lenta attuazione delle riforme strutturali.
  • I rischi per le prospettive di crescita dell’area euro restano orientati verso il basso e sono connessi in particolare a maggiori incertezze riguardo all’evoluzione dell’economia mondiale, nonché a rischi geopolitici più amp

Inflazione

BCE III

Come sempre riassumiamo il tutto per punti, per rendere chiaro quello che viene detto nello statement: 

  • Nell’area euro l’inflazione sui dodici mesi misurata sullo IAPC si è collocata allo 0,2% a dicembre 2015, a fronte dello 0,1% di novembre. Il dato di dicembre è inferiore alle attese e riflette soprattutto il nuovo brusco calo delle quotazioni del petrolio, nonché il minore incremento dei prezzi degli alimentari e dei servizi.
  • Secondo le attuali aspettative, la BCE si aspetta che i tassi di inflazione si manterranno su livelli molto bassi o negativi nei prossimi mesi, per poi risalire solo nel prosieguo dell’anno

Analisi Monetaria

BCE IV

Come sempre riassumiamo il tutto per punti, per rendere chiaro quello che viene detto nello statement:

  • Per quanto riguarda l’ analisi monetaria, i dati recenti confermano una solida crescita dell’aggregato monetario ampio (M3); tra ottobre e novembre 2015 il tasso di incremento sui dodici mesi è passato dal 5,3% al 5,1%
  • È proseguita la graduale ripresa della dinamica dei prestiti, in atto dagli inizi del 2014. A novembre 2015 il tasso di variazione sui dodici mesi dei prestiti alle società non finanziarie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) è aumentato allo 0,9%, dallo 0,6% di ottobre.
  • L’evoluzione dei prestiti alle imprese continua a riflettere, con il consueto scarto temporale, la sua relazione con il ciclo economico, nonché il rischio di credito e gli aggiustamenti in atto nei bilanci dei settori finanziario e non finanziario. Il tasso di crescita sui dodici mesi dei prestiti alle famiglie (corretto per cessioni e cartolarizzazioni) è salito dall’1,2% all’1,4% fra ottobre e novembre.
  • L’indagine sul credito bancario nell’area euro per il quarto trimestre del 2015 indica ulteriori miglioramenti della domanda di prestiti bancari, sostenuta dal basso livello dei tassi di interesse, dal fabbisogno di finanziamento per investimenti e dalle prospettive per il mercato delle abitazioni

Fonte: Banca Centrale Europea

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