Ripartiamo con il nostro appuntamento mensile con gli statement delle principali banche mondiali, come sempre inizia quella del vecchio continente con le parole del presidente della BCE: Mario Draghi.
Vediamo questo mese quali sono state le sorprese che il mercato ovviamente ha già scontato, ma che a noi servono per farci una idea futura sulle possibili scelte.
Se ti sei perso lo statement BCE di settembre o non ti ricordi cosa diceva, non esitare a rileggerlo.
Statement BCE
Analizziamo per “paragrafi” quello che viene detto dal presidente della BCE.
Politica Monetaria
Come sempre andiamo a riassumere il tutto per punti, per rendere chiara la comprensione del testo:
- Nell’area euro la domanda interna rimane bassa, le preoccupazioni per le prospettive di crescita nei mercati emergenti e le possibili ripercussioni per l’economia dettati dagli sviluppi nei mercati finanziari e delle materie prime continuano a segnalare rischi al ribasso sia per le prospettive di crescita e sia per l’inflazione.
- Il grado dell’orientamento accomodante della politica monetaria dovrà essere riesaminata a dicembre, quando le nuove proiezioni macroeconomiche saranno disponibili. Il Consiglio direttivo ricorda che il programma di acquisto di asset prevede una flessibilità sufficiente in termini di regolazione della sua dimensione, la composizione e la durata.
- Nel frattempo, continuerà il piano di acquisti di asset mensili da 60 miliardi di euro. Tali acquisti sono destinati a funzionare come minimo fino alla fine di settembre 2016, e in ogni caso, fino a quando si vedrà un aggiustamento costante nel percorso di inflazione che è in linea con il nostro obiettivo di raggiungere tassi inferiori ma prossimi al 2% nel medio periodo.
Analisi Economica
Come sempre andiamo a riassumere il tutto per punti, per rendere chiara la comprensione del testo:
- Il PIL in termini reali dell’area euro è aumentato dello 0,4% sul trimestre precedente, dopo un aumento dello 0,5% nel trimestre precedente. Il risultato del secondo trimestre è dato principalmente dalla domanda interna e dalle esportazioni nette.
- La domanda interna dovrebbe essere ulteriormente sostenuta dalle nostre misure di politica monetaria.
- La ripresa della domanda interna nell’area euro continua ad essere ostacolata dai necessari aggiustamenti di bilancio in alcuni settori e dal ritmo lento di attuazione delle riforme strutturali dei singoli stati europei.
- I rischi per le prospettive di crescita dell’area euro rimangono orientati verso il basso, riflettendo in particolare le incertezze accresciute in merito allo sviluppo delle economie di mercato emergenti, che hanno il potenziale per pesare ulteriormente sulla crescita mondiale e la domanda estera di esportazioni dell’area euro.
Inflazione
Come sempre andiamo a riassumere il tutto per punti, per rendere chiara la comprensione del testo:
- Secondo Eurostat, nell’area dell’euro l’inflazione misurata sullo IAPC è stata del -0,1% nel mese di settembre 2015, giù da 0.1% nel mese di agosto. Rispetto al mese precedente, questo è dovuto principalmente a un ulteriore calo dell’inflazione dei prezzi dell’energia.
- L’inflazione dovrebbe aumentare al volgere dell’anno, anche a causa di effetti base connessi con la caduta dei prezzi del petrolio nel 2014
- Tuttavia, ci sono dei rischi derivanti dalle prospettive economiche, dagli sviluppi finanziari e dalle materie prime di mercato, che potrebbero ulteriormente rallentare il progressivo aumento dei tassi d’inflazione verso i livelli più vicini al 2%. Tali rischi sono strettamente monitorati dal Consiglio direttivo.
Analisi Monetaria e prestiti alle famiglie
Come sempre andiamo a riassumere il tutto per punti, per rendere chiara la comprensione del testo:
- i dati recenti confermano una solida crescita dell’aggregato monetario ampio (M3), nonostante un calo del tasso di crescita di M3 al 4,8% in agosto 2015 dal 5,3% di luglio. La crescita annua di M3 continua a essere sostenuta principalmente dalle sue componenti più liquide.
- Il tasso di variazione dei prestiti alle società non finanziarie (corretti per cessioni e cartolarizzazioni) è aumentato al 0,4% nel mese di agosto, dal 0,3% di luglio, perseguire il suo graduale ripresa a partire dall’inizio del 2014.
- Il tasso annuo di crescita dei prestiti alle famiglie (corretti per cessioni e cartolarizzazioni) è aumentato a 1,0% nel mese di agosto 2015, rispetto al 0,9% nel mese di luglio.
Conclusioni della BCE
Per riassumere, la verifica incrociata dei risultati dell’analisi economica con i segnali provenienti dall’analisi monetaria, indica la necessità di attuare con fermezza le decisioni di politica monetaria del Consiglio direttivo, di seguire da vicino tutte le informazioni in entrata rilevanti per quanto concerne il loro impatto sulle prospettive di medio termine per la stabilità dei prezzi.
La politica monetaria è focalizzata sul mantenimento della stabilità dei prezzi nel medio periodo e la sua posizione accomodante sostiene l’attività economica. Tuttavia, al fine di sfruttare appieno i vantaggi delle nostre misure di politica monetaria, altri settori politici devono contribuire in modo decisivo. Le politiche di bilancio dovrebbero sostenere la ripresa economica, pur sempre nel rispetto delle regole di bilancio dell’unione europea.