Gli Studi di Settore

Tanti hanno sentito parlare degli Studi di Settore, soprattutto chi ha un’attività, ma non tutti sanno esattamente di cosa si tratta e come funzionano.

In questo articolo cercheremo di parlarne in modo completo e chiaro per togliere ogni dubbio (o quasi!).

Che cosa sono gli Studi di Settore?

Gli Studi di Settore sono uno strumento che l’Agenzia delle Entrate utilizza per capire se le varie imprese rientrano in alcuni parametri fondamentali del loro settore di appartenenza, dando una “stima” dei ricavi che dovrebbe avere il contribuente.

Gli Studi di Settore si dividono in quattro macro categorie:

  1. Servizi
  2. Commercio
  3. Manifattura
  4. Professionisti

Ciascuna delle quali è suddivisa in tabelle che contengono tutti i codici di attività Ateco.

Come funzionano?

Gli Studi di Settore vengono elaborati tramite un procedimento statistico che viene verificato e approvato, prima dell’entrata in vigore, da una “Commissione di Esperti”, un organismo formato da rappresentanti di Agenzia delle Entrate, Ministero dell’Economia e Organizzazioni di Categoria.

Gli studi applicano all’attività prevalente dell’impresa per la quale risulta approvato un apposito studio di settore e che non presenti una causa di esclusione o di inapplicabilità.
Per “attività prevalente” si intende l’attività dalla quale deriva, nel corso del periodo d’imposta, il maggiore ammontare di ricavi o di compensi.

Cause di esclusione dagli Studi di Settore

Sono esclusi dall’applicazione degli Studi di Settore i contribuenti:

  • Con inizio dell’attività nel corso del periodo d’imposta
  • Che hanno cessato l’attività nel corso del periodo d’imposta
  • Con un ammontare di ricavi o compensi dichiarati superiore a 5.164.569 euro
  • Che si trovano in un periodo di non normale svolgimento dell’attività (es: liquidazione ordinaria, impresa inattiva, …)
  • Che determinano il reddito con criteri “forfetari”
  • Che esercitano l’attività di incaricati alle vendite a domicilio
  • Che applicano il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità
  • Che presentano le cause di inapplicabilità indicate nel decreto di approvazione
    dello specifico studio di settore

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Compilazione e presentazione del modello

Una volta individuata l’attività si può trovare il modello da compilare con le rispettive istruzioni dettagliate sul sito dell’Agenzia (clicca qui per scaricare modelli e istruzioni), una volta compilato. Anche il software GERICO darà l’esito degli studi. Gerico è scaricabile gratuitamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate.

Nonostante gli Studi di Settore abbiano dei modelli appositi, occupano la parte finale dell’Unico e vengono presentati insieme, cioè entro il 6 luglio (si attende comunque una nuova proroga).

Esito studi di settore

Il software Gerico fornisce tre esiti:

  1. Coerenza
  2. Congruità
  3. Normalità

Analizziamoli nel dettaglio.

La coerenza economica confronta il valore di alcuni indici calcolati sui dati dichiarati dal contribuente, con valori ritenuti coerenti per il cluster in cui il contribuente stesso viene inserito il contribuente. Quelli che si collocano negli intervalli così calcolati sono ritenuti coerenti.

La congruità, invece, serve a fare la stima di un ricavo presunto

Trattandosi di un calcolo statistico Gerico fornisce:

  • Il ricavo puntuale → ritenuto come il valore più probabile stimato;
  • L’intervallo di confidenza → ovvero sia un valore minimo e uno massimo la cui media è il ricavo puntuale.

Il contribuente deve confrontare i propri ricavi con quelli presunti: se i ricavi dichiarati saranno superiori al ricavo puntuale sarà congruo e vale il viceversa.

Nel caso in cui l’esito sia non congruo potrebbe essere sottoposto a controllo e l’ufficio potrebbe contestargli l’omessa indicazione dei ricavi mancanti per arrivare al puntuale.

Il contribuente ha la possibilità di un adeguamento spontaneo in dichiarazione, portando l’importo dichiarato a coincidere con quello del ricavo puntuale. L’adeguamento richiede il versamento della maggiorazione del 3% calcolata sulla differenza tra i ricavi derivanti dall’applicazione degli studi di settore e ricavi dichiarati. I maggiori ricavi derivanti dell’adeguamento incrementano il reddito imponibile ai fini Irpef/Ires e la maggiore imposta si somma a quella dovuta per l’anno. Per quanto riguarda l’Iva i maggiori ricavi ne comportano l’applicazione con l’aliquota media applicata sulle operazioni attive (rapporto tra operazioni imponibili e volume d’affari); da quest’anno l’Iva in più va indicata nella sezione XXI del quadro RQ (rigo RQ80). Il versamento della maggiore IVA dovuta deve essere effettuato entro il termine di versamento a saldo delle imposte con Modello F24 con il codice tributo 6494.

La normalità mira ad individuare alcuni indicatori  i cui valori anomali possono far pensare ad un’attività svolta in condizioni “non normali” o ad una non corretta compilazione dello studio di settore. Secondo le indicazioni di ciascuna nota tecnica dello studio di settore, un valore dell’indice al di sopra del massimo o al di sotto del minimo è da considerare non normale rispetto al cluster di appartenenza.

Se avete dubbi o volete maggiori informazioni non esitate a contattarmi al”indirizzo e-mail: patrizia@forextradingpratico.com

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