La settimana scorsa abbiamo parlato delle nuove entrate che giovano alle casse dello Stato (se non hai letto l’articolo, lo puoi trovare qui di seguito: Aumentano le entrate dello stato: grazie all’Iva e alla lotta all’evasione) oggi torniamo a parlarne grazie alle ultime notizie provenienti dall’Unione Europea
L’Italia, infatti, in questi ultimi tempi non ha trovato vantaggi economici solo dall’aumento dei consumi e dalle accise di alcune tasse, ma ha anche collezionato un particolare “guadagno indiretto”.
Torna l”incubo” spread per l’Italia
Per “guadagno indiretto” comunemente si indica una spesa (abbastanza certa o comunque ritenuta molto probabile) che viene a mancare, o si riduce sensibilmente. In questo caso la spesa ridotta considerevolmente è quella per interessi, grazie allo spread, che ultimamente è a livelli molto bassi.
Come ormai molti sanno, lo spread altro non è che il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato tedeschi e quelli italiani. Tratto in termini più semplici, indica quanto noi paghiamo in più, in interessi, rispetto alla Germania.
Ovviamente un abbassamento dello Spread può avere due cause: la riduzione degli interessi pagati dall’Italia o l’aumento di quelli pagati dalla Germania. Questa volta ci ritroviamo nel primo caso, e quindi l’Italia si trova a pagare molti meno interessi di quelli che aveva previsto.
Ora, dall’Unione giungono consigli su come gestire questo “tesoretto” imprevisto, mediante il suo bollettino economico. Secondo l’Unione Europea, infatti, Belgio e Italia hanno tuttora pesanti deficit strutturali nel consolidamento del debito: i soldi extra potrebbero quindi essere impiegati per ripianare questa frattura nei confronti della regola del debito.
Tutto questo, mentre la Banca Centrale Europea qualche settimana fa (tutto dichiarato da Mario Draghi nello statement di settembre) ha rivisto in ottica negativa le stime sul Prodotto Interno Lordo della stessa area Euro portandola a 1.4%. Anche l’inflazione è stata rivista, portando la sua stima all’1.1% dall’1.5%.
FONTE: Ansa