Tsipras: niente soldi al FMI fino al 30, ma si torna alle urne?

Ne abbiamo parlato solo due giorni fa, ma ormai la Grecia e le sue peripezie economiche sono all’ordine del giorno.

Ieri abbiamo parlato del summit europeo votato a trovare una soluzione agli ingenti problemi di liquidità da cui è affetta la Grecia.

Lo scopo era, fondamentalmente, riuscire ad ottenere un progetto firmato dal governo Greco abbastanza rassicurante da permettere all’Eurotower di sbloccare aiuti economici al paese tali da permettergli il pagamento della rata dovuta all’FMI, rata la cui scadenza iniziale era prevista per oggi (tutte le informazioni sul summit e sulle speranze dell’UE li trovate al seguente articolo: “Un’altro no per Alexis?” ).

Evidentemente, il summit di mercoledì non ha prodotto abbastanza da permettere lo sblocco degli aiuti di cui abbiamo accennato, sebbene i vertici dell’Eurotower abbiamo affermato che il dialogo “è stato molto costruttivo, ora c’è miglior comprensione delle posizioni, sono d’accordo per rivedersi, il lavoro intenso continua”.

Voci di corridoio vedrebbero anche un nuovo incontro programmato per oggi stesso, ma nullla è stato confermato dal portavoce di Jean Claude Juncker.

Tutto slitta al 30 giugno per la Grecia

Senza alcun dubbio la giornata di oggi sarà molto impegnata per il premier Greco Alexis Tsipras, visto che alle sei del pomeriggio è previsto anche un suo incontro col Parlamento, a cui intende riferire la sua decisione di rimandare i pagamenti di giugno (previsti per ora in quattro tranches) al FMI in un’unica maxi rata di 1.5 miliardi di euro, con scadenza 30 giugno.

La notizia è già stata comunicata al Fondo, che per la verità si è anche occupato di renderla pubblica. Il premier greco fa anche sapere di non aver nessuna intenzione di chiedere la fiducia (il che indica che le sue previsioni di voto del Parlamento siano più che favorevoli), anche se non tutti condividono il suo ottimismo.

Alexis Mitropoulos, vice presidente del parlamento Greco non sembra infatti molto positivo, visto che ha dichiarato, a seguito dell’incontro tra Tsipras e Jean Claude Juncker, che le elezioni anticipate sono ormai inevitabili.

“O continuiamo con questi negoziati in fase di stallo oppure chiediamo alla gente da che parte dobbiamo andare” ha affermato durante un’intervista, specificando comunque che la scelta non sarà senz’altro tra “l’euro o la dracma”, visto che ha definito l’ipotesi di un’uscita dall’Unione “una tragedia”.

Mitropoulos ritiene che l’Assemblea non accetterà mai la proposta di Tsipras, che d’altronde difficilmente la presenterà di persona in Aula.

Anche il ministro del lavoro della Grecia, Panagiotis Skourletis, ha accarezzato l’idea del ricorso anticipato alle elezioni, soprattutto se non si dovesse trovare “un compromesso onesto e vantaggioso” con i creditori.

E tu cosa ne pensi? La Grecia andrà ad elezioni anticipate?

FONTE: ANSA

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