Unione Europea: finalmente la crescita?

La notizia è fresca di ieri, ed in quanto tale va subito evidenziata, anche nella nostra piccola rubrica dedicata all’Unione Europea.

Oggi quindi nessun articolo riguardo le nuove legislazioni europee per accogliere i migranti, riguardo ai piani dei vertici della Commissione Europea per sostenere le piccole imprese o riferiti all’utilizzo del microcredito nel Vecchio Continente.

Oggi parleremo invece di una notizia di stretta attualità e di economia: l’Economist l’ha affermato ieri: l’Europa sta finalmente, dopo la crisi del 2008, tornando a crescere.

Per comunicare queste notizie ha pubblicato le stime che riguardano il primo trimestre del 2015, secondo cui l’Eurozona è cresciuta nei primi tre mesi dell’anno dello 0.4%. Stesso livello di crescita si è registrato nell’Unione Europea a 28 stati.

I singoli stati

Anche prendendo in esame i vari stati dell’unione singolarmente, possiamo riscontrare notizie confortanti: la Spagna ha registrato una crescita dello 0.9%, la Francia dello 0.6%, la Germania ed il Regno Unito dello 0.3%.

Le notizie sono positive anche per il nostro Paese, che al pari delle ultime due nazioni citate è cresciuto dello 0.3%. Solo Finlandia e Lituania non hanno registrato un aumento del PIL.

Come ha fatto l’Unione Europea ad uscire dalla crisi?

La domanda sorge piuttosto spontanea: come ha fatto l’economia europea a scampare dalla spirale recessiva, ed il Vecchio Continente corre ancora dei rischi?

In primo luogo è bene considerare, sostiene l’Economist, una serie di fattori che prescindono dall’operato dei singoli governi.

Fattore senza dubbio fondamentale è stato il crollo del prezzo del petrolio, che ha permesso alle famiglie un considerevole risparmio, aumentando di riflesso le spesi in altri settori.

Allo stesso modo è stato di grande aiuto il deprezzamento dell’Euro, che ha perso il 12% del suo valore nel cambio EUR/USD.

Perchè l’Euro si è deprezzato?

Dobbiamo il deprezzamento dell’Euro principalmente all’effetto che il Quantitative Easing ha suscitato sui mercati.

L’aumento della liquidità garantita da questa mossa della Banca Centrale Europea, che a partire dallo scorso marzo ha comprato 60 miliardi di titoli nazionali ed obbligazioni, ha prodotto un naturale deprezzamento della valuta (essendoci più Euro in circolazione, gli stessi valgono relativamente meno).

Queste congiunture sono state definite dagli esperti “una finestra di opportunità”, che ha aiutato i singoli governi a rendere efficaci le loro riforme e quindi a tornare alla crescita.

I rischi

Ovviamente, essendo questa stessa una “finestra”, il rischio è che la stessa possa chiudersi.

Il prezzo del petrolio sta infatti tornando a risalire, e questo ridurrà l’avanzo delle famiglie che finora è stato dedicato ai consumi aggiuntivi; ed allo stesso modo anche l’euro si sta apprezzando nuovamente, recuperando almeno una parte del valore perso precedentemente.

Preoccupanti sono poi i livelli di disoccupazione, che in tutta l’unione europea rimane alta, intorno all’11.3%; ed il rischio che la Grecia esca realmente dalla zona Euro, scelta che potrebbe infliggere un duro colpo alla ripresa.

E tu, trovi incoraggiante questa ripresa nell’unione europea? O temi che sia ancora troppo fragile per festeggiare?

FONTE: Economist

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