Unione Europea: ospiteremo forze USA contro la Russia?

La settimana scorsa abbiamo parlato delle misure restrittive messe in atto dall’Unione Europea (e, in certi casi, da tutta la Nato) contro la Russia, a seguito della suo sconfinamento e della sua arbitraria annessione di parte del territorio Ucraino (in particolare, della penisola della Crimea).

Le restrizioni sono state fondamentalmente economiche, alcune molto pensanti (come il congelamento dei fondi russi residenti in Europa), altre meno (per maggiori informazioni al riguardo, date un’occhiata al nostro articolo di settimana scorsa: “Unione Europea: quali le restrizioni imposte alla Russia?“).

La guerra, il territorio, le conseguenze

Ora, con l’inasprirsi delle tensioni e delle violenze sul territorio, sembra sempre più necessario un intervento di maggior forza.

I combattimenti nell’est Europa oramai avvengono su più fronti, anche se con uguale violenza: nei territori annessi dalla Russia combattono i cittadini stessi, gli uni contro gli altri: molti desiderano tornare a far parte della Russia, mentre altri “patrioti” lottano per tornare sotto la bandiera Ucraina.

Anche sulle frontiere si combatte, sia a causa dei “presunti” sconfinamenti di entrambi gli eserciti, sia grazie ad un’azione di guerriglia che persiste tenacemente.

Persino la nostra stampa nazionale si è mobilitata cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento: fioccano gli articoli sulle torture inflitte dai militari sovietici ai prigionieri (solo per citarne uno, il recente reportage del Corriere), o i servizi che documentano il morale di una popolazione invasa (ultimo, cronologicamente, quello di Panorama).

Gli accordi presi e il gioco delle parti

Inutile dire che in una situazione del genere la democrazia ha nettamente fallito. C’erano stati, certo, degli accordi diplomatici, ricordati come gli Accordi di Minsk, firmati il 5 settembre 2014 sotto la tutela dell’OCSE.

Scopo della trattativa era ottenere un cessate il fuoco immediato, cosa che (ovviamente) non è riuscita, soprattutto a causa di un braccio di ferro tra Russia, Stati Uniti e Cina, dichiaratamente schierati dalla parte di Putin.

La proposta USA

Ed eccoci, quindi, all’ultima notizia, uscita ieri (domenica) ad opera del Wall Street Journal.

Obama, secondo la testata americana, avrebbe infatti proposto di piazzare su alcuni territori alleati (in breve: nell’Unione Europea) svariate forze militari, tra cui missili a breve raggio. Il tutto, ovviamente, come deterrente all’ex Unione Sovietica dal continuare a violare in maniera così palese gli accordi presi.

Altrettanto inutile pare dire come questa decisione sembri portarci indietro di più di vent’anni, direttamente nel periodo della Guerra Fredda. Con la Cina schierata apertamente su questo fronte, la soluzione pacifica sembra sempre meno probabile: secondo alcuni anche a causa di una condotta Europea troppo lassista.

E tu, cosa pensi della situazione attuale? Scoppierà davvero una nuova guerra? La colpa sarà attribuibile all’Unione Europea?

FONTE: Il Giornale.

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