Che l’Europa sia un’unione (in questo periodo più o meno coesa, visti i malumori diffusi in varie nazioni a causa della questione greca) non ci sono dubbi.
Secondo il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, però l’unione deve ancora fare innumerevoli passi avanti, in particolare dal punto di vista dell’unione economica e monetaria.
La riunione
A tal proposito, il primo di questo mese si è svolto un incontro del Consiglio dei Commissari, allo scopo di discutere e giudicare il documento dal nome “Un’Unione economica e monetaria più profonda e più equa” redatto su richiesta del Consiglio europeo (dicembre 2014) e, ancor prima, dal Vertice euro svoltosi in ottobre.
Autori della redazione sono il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il Presidente del Vertice euro e Presidente del Consiglio Donald Tusk , il Presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, il Presidente della Banca centrale europea Mario Draghi e il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, da qui il soprannome del documento “la relazione dei cinque presidenti”.
La relazione dei cinque presidenti sull’unione monetaria
Il documento è lungo circa una ventina di pagine (potete leggere la versione italiana qui) e diviso in cinque macro argomenti, più tre appendici.
Nella prima parte del documento (denominata “La natura di un’Unione economica e monetaria profonda, autentica ed equa”) si trova una vera e propria difesa della moneta unica: secondo il documento, l’euro ha garantito ai paesi stabilità e sicurezza, garantendo la stabilità dei prezzi e protezione dall’instabilità mondiale.
La seconda parte del documento sull’unione monetaria si dedica invece al futuro: analizza in particolare i passi indispensabili da fare per portare ad una vera e propria convergenza, il che stimolerà a sua volta occupazione e crescita. Tra le innovazioni riportate vi è l’inserimento di una nuova autorità per la competitività ed un più forte coordinamento delle politiche economiche.
Il terzo capitolo del documento sull’unione monetaria è invece dedicato all’ambito finanziario, ed auspica il completamento dell’unione bancaria, cosa che richiede in primo luogo, come si legge nel testo, ” la piena attuazione nel diritto nazionale della direttiva sul risanamento e la risoluzione delle banche da parte di tutti gli Stati membri”.
Si parla poi delle politiche di bilancio, che devono essere responsabili ma allo stesso tempo semplificate: si parla infatti di un’alternativa ai cosiddetti Six-pack e Two-pack, che sia più facile da seguire e più facilmente comprensibile.
Infine, il documento si occupa di “Controllo democratico, legittimità e rafforzamento istituzionale”, realizzabile grazie al consolidamento della rappresentanza esterna all’euro e l’istituzione di una tesoreria centrale.
E tu, ritieni le misure attuali adeguate per un futuro migliore sotto l’aspetto dell’unione monetaria?