Mentre i prezzi del petrolio continuano a scendere e raggiungono il livello più basso da un decennio a questa parte, in termini reali (e non nominali) il crollo è ancora più profondo.
Il crollo dei futures sul petrolio
I futures sul West Texas Intermediate, i quali sono il punto di riferimento degli Stati Uniti, sono scesi al di sotto dei 30 dollari al barile nella giornata di martedì per la prima volta dal 2003.
I barili di greggio arabi spediti verso l’Asia sono ancora più convenienti, infatti li possiamo trovare a 26 dollari al barile, il prezzo più basso dall’inizio del 2002, ovviamente una volta che l’inflazione è stata scomposta ai livelli visti prima della fine del millennio.
Il crollo del prezzo, è un segnale importante, sul fatto che il boom del credito in Cina è in fase di “svolgimento”, secondo Adair Turner, presidente dell’Istituto per il nuovo pensiero economico.
Turner (ex presidente della UK Financial Services Authority), ha dichiarato:
La Cina è il più grande consumatore al mondo di energia, e un rallentamento negli investimenti e nelle costruzioni, ha inviato un impulso enorme al mondo sul tema della deflazione. Quest’ultima è data principalmente dal crollo dei prezzi del petrolio.
C’è anche da tener presente, che l’espansione economica della nazione è rallentata in maniera drastica nell’ultimo quarto di secolo.
Sempre secondo l’ex presidente della UK Financial:
Si vede una grande distruzione del reddito nei confronti dei produttori di petrolio e delle materie prime
Il vantaggio dei consumatori è stato attenuato in maniera drastica, a causa (vedi in Italia per esempio) delle classiche accise che pesano sul prezzo del carburante. Anche se i grandi distributori abbassassero il prezzo di questa materia prima, al compratore non cambierebbe assolutamente nulla a causa delle tasse.
Della stessa idea è Paolo Horsnell, responsabile della ricerca delle materie prime presso la Standard Chartered Plc a Londra.
Fonte: Bloomberg
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Gia prima della riunione dell’OPEC del 2 giugno si e tornati a parlare di un possibile congelamento della produzione, a seguito dei due tentativi andati a vuoto quest’anno nel tentativo di stabilizzare la produzione mondiale di petrolio e spingere al rialzo il prezzo del petrolio.
Luca Luongo
E’ vero e la riunione prevista tra qualche settimana ci dirà con esattezza se parte di questa produzione verrà congelata oppure no.