Volkswagen: più di 700.000 le auto compromesse in Italia

La notizia secondo cui Volkswagen ha distribuito sia in Europa sia negli Stati Unite veicoli che non rispettano le norme ambientali è ormai piuttosto datata.

Secondo i comunicati ufficiali di Volkswagen, queste auto avrebbero avuto installate un software in grado di “mentire” sulle emissioni nocive emesse dalle stesse.

Di fatto, le auto sono state pubblicizzate e vendute come se emettessero molti meno agenti inquinanti di quanto non facciano nella realtà.

Ora che l’inganno è stato scoperto, l’azienda tedesca dovrà ovviamente ritirare le auto che non rispettano le normative in materia di emissioni, il che ovviamente determinerà una spesa considerevole per la multinazionale.

La situazione Volkswagen in Italia

Inizialmente, i responsabili di Volkswagen Italia avevano assicurato che il bel paese non era stato coinvolto nello scandalo “emissioni truccate”, anche se ora abbiamo evidenza del contrario.

Ieri, il ministro dei trasporti Graziano del Rio in audizione alla Camera ha annunciato che i motori diesel truccati in Italia sono 709712, affermando che: “Siamo in presenza di una truffa senza precedenti ai danni dei consumatori”.

I modelli di auto coinvolti, a quanto ha ammesso Volksvagen, sono Skoda, Audi e Seat, anche se ancora non si sa molto di più sui veicoli coinvolti, anche se Volkswagen group ha promesso a breve ulteriori chiarimenti.

A seguito dello scandalo, Volkswagen ha accantonato 6.5 miliardi di euro a futura copertura dei costi che il gruppo dovrà sostenere. Secondo il Wall Street Journal, la multa che gli USA potrebbero infliggere alla casa automobilistica potrebbe aggirarsi sui 18 miliardi di dollari. Anche l’Italia ha avviato un’indagine, quindi non è da escludere che anche il nostro paese chieda un risarcimento.

In tutto, le auto che si crede siano coinvolte nello scandalo sono 11 milioni, più di quelle vendute da Volkswagen nello scorso anno.

E tu, credi che l’Italia imporrà una multa alla casa automobilistica tedesca?

Fonte: AnsaIl Fatto Quotidiano.

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